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Tokenomics: significato

La tokenomics, termine che deriva dall’unione delle parole “token” ed “economics”, indica l’intera economia che ruota attorno a un token. Include aspetti come l’offerta, le modalità di emissione e l’utilità del token stesso.

Molte criptovalute dedicano sezioni specifiche alla tokenomics nei loro white paper o siti web. Quando queste informazioni non sono disponibili, è comunque possibile approfondirle esplorando l’attività della criptovaluta.

Comprendere la tokenomics consente di analizzare meglio i token e di fare scelte d’investimento più consapevoli.

Le caratteristiche principali

L’idea fondamentale dei token è quella di portare valore ai loro possessori. È quindi essenziale trovare un equilibrio ottimale tra le loro principali caratteristiche, descritte di seguito.

  1. Offerta di token: la maggior parte delle criptovalute ha un’offerta massima, ovvero il numero massimo di monete o token che possono essere creati. Durante il rilascio iniziale, una parte dell’offerta massima viene immessa sul mercato e definita “offerta circolante“. Il rilascio di ulteriori monete in circolazione segue talvolta un calendario trasparente e prevedibile. Per gli investitori, il confronto tra l’offerta massima di token e l’offerta circolante fornisce un modo rapido per determinare se vale la pena detenere un token.
  2. Utilità dei token: i token possono essere utilizzati in numerosi contesti, contribuendo al loro valore di mercato. Ad esempio, possono garantire l’accesso a vantaggi esclusivi sulla piattaforma, come commissioni di trading ridotte, sconti sugli acquisti o la partecipazione a nuove vendite. Inoltre, incentivano i miner a garantire la sicurezza della rete e a validare le transazioni sulla blockchain. Inoltre, consente ai titolari di partecipare alla governance del protocollo, permettendo loro di votare su decisioni critiche. Infine, può ricompensare gli utenti attivi e i nuovi depositanti con token attraverso un programma di estrazione di liquidità o un meccanismo di gioco, come quello utilizzato nei giochi Web3.
  3. Distribuzione dei token: qui è possibile osservare come l’offerta dei token venga distribuita tra i vari stakeholder. Solitamente, i token vengono distribuiti tra tre categorie principali: grandi istituzioni, investitori al dettaglio e il team fondatore. La maggior parte delle criptovalute sono token pre-estratti, cioè il team fondatore li crea e vende una parte della fornitura ai primi investitori (di solito società di venture capital) per raccogliere fondi per la costruzione del prodotto. Coloro che vogliono investire devono fare attenzione alla distribuzione, in quanto, con una grande concentrazione di acquirenti istituzionali e uno scarso programma di rilascio, ci può essere un ribasso del valore. Criptovalute popolari come ether (ETH), binance coin (BNB) e solana (SOL) sono alcuni esempi. Altri progetti, invece, adottano un approccio di lancio equo, ove, la distribuzione avviene in base alla soddisfazione di alcuni criteri. Ad esempio, si apre la vendita dei token agli investitori retail e istituzionali, in modo che tutti acquistino allo stesso prezzo. In generale, un modello efficiente garantisce un calendario di rilascio equo e un investimento ideale per tutti gli stakeholder. Andando a diminuire o eliminare i timori del mercato, come per esempio una possibile iperinflazione dell’offerta.
  4. Inflazione dei token: adottare un meccanismo deflazionistico aiuta a creare valore a lungo termine per gli investitori. Difatti, l’obiettivo di un’offerta di token deflazionistica è quello di ridurre l’offerta totale per aumentare il valore dei token in circolazione. Il modo più comune è il Coin Burning, ovvero la rimozione permanente dei token dall’offerta massima.
  5. Livello base e accessibilità a più catene: all’interno della tokenomics si può comprendere se il token è creato come livello base, oltre che accessibile ad altre blockchain tramite un versione pegged degli asset. Ad esempio, i token crittografici basati su Ethereum seguono lo standard ERC-20, che li rende facilmente trasferibili su tutte le infrastrutture della rete Ethereum, come portafogli e applicazioni decentralizzate. Tuttavia, i creatori possono successivamente scegliere di renderli accessibili su altre reti come Polygon (MATIC), Solana (SOL) o BNB Chain (BNB) tramite il peg. Alcuni progetti inseriscono questa caratteristica per aumentare l’interoperabilità.

Le green flags

Per scegliere con maggiore sicurezza una criptovaluta in cui investire, è importante considerare alcuni aspetti positivi, o “green flags”.

Innanzitutto, sarebbe opportuno chiedere a una società di sicurezza terza di verificare il codice dei token o gli smart contract di base (soprattutto per i progetti DeFi). Tali verifiche garantiscono che il team del progetto principale non si riservi il diritto di emettere nuovi token al di fuori dell’ammontare pubblicamente comunicato o di assumere improvvisamente il controllo dei token degli utenti, ingannandoli.

Una tokenomics progettata per servire una base di utenti esistente avrebbe una maggiore longevità rispetto a una che si rivolge a nuovi clienti. Ad esempio, un progetto con centinaia di migliaia di utenti esistenti prima del rilascio della tokenomics ha probabilmente un modello di business esistente che durerà nel prossimo futuro. In questo modello, gli utenti esistenti (detti anche early adopters) possono ricevere una parte consistente dell’allocazione dei token come ricompensa per aver sostenuto il progetto nei suoi primi anni di vita.

Infine, è importante che il team del progetto renda noti gli influencer e le terze parti che ha assunto per promuovere il progetto e il numero di token dati a ciascun influencer. Queste informazioni includono anche il numero di token venduti agli investitori early-stage e il loro prezzo agli investitori successivi. Purtroppo, sono dati non sono sempre disponibili pubblicamente, rendendo difficile per gli investitori prendere decisioni più accurate.

Le red flags

Prima di tutto bisogna considerare l’allocazione dei token. Se sbilanciata, ad esempio verso il team del progetto principale, con il 40%-50% dell’allocazione totale e un breve periodo di maturazione. Può essere un segnale di allarme poiché potrebbe consentire la manipolazione dei prezzi. Lo stesso principio si applica a una distribuzione fortemente concentrata sugli investitori early-stage. Di solito sono coloro che acquistano a sconto e possono vendere con enormi profitti anche se il prezzo dell’asset scende.

La mancanza di un caso d’uso chiaro può ridurre la domanda per il token, confinandolo esclusivamente all’ambito speculativo e sollevando dubbi tra gli investitori sulla sua utilità.

Infine, non avere un calendario di rilascio pubblico e aggiornato, può essere considerato una prova che il progetto intende scaricare i token su investitori ignari.

Il futuro della tokenomics

La tokenomics si è evoluta dalla creazione del Bitcoin. I progetti di criptovaluta hanno sperimentato diversi modelli con vari gradi di successo. Ad esempio, i token non fungibili (NFT), i token legati all’anima (SBT) e gli asset tokenizzati.

Nonostante i progressi, il settore delle criptovalute si trova ancora nelle sue fasi iniziali, offrendo numerose opportunità inesplorate per integrare i token nelle applicazioni decentralizzate.

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